Dentro OVER: un’esperienza d’autore sul rooftop dell’Hotel Plaza Opéra

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Tra skyline palermitano, cucina creativa e mixology d’avanguardia

C’è un luogo a Palermo dove la cucina incontra la vista, e la vista diventa parte del piatto.

Si chiama OVER, ed è il rooftop restaurant dell’Hotel Plaza Opéra: uno spazio contemporaneo ed elegante, dove geometrie nette e materiali ricercati si fondono con la luce naturale e il panorama che abbraccia Monte Pellegrino e il Teatro Politeama. L’atmosfera è quella di un rifugio urbano aperto e internazionale, dove la bellezza non è esibita ma suggerita, e dove l’accoglienza è sobria, precisa, autentica.

Il cuore di OVER è la cucina, che si sviluppa secondo un pensiero originale: il gusto circolare. Una filosofia che parte dall’ingrediente e ne rispetta ogni parte, promuove la stagionalità, evita lo spreco, e costruisce sapori che nascono dalla natura e tornano a essa con equilibrio. Nulla è lasciato al caso, eppure nulla è forzato. Ogni piatto nasce da una materia prima pensata fino in fondo: la buccia diventa brodo, il gambo si fa fondo, le parti dimenticate trovano un ruolo preciso. Il risultato è una cucina pulita, sincera, leggera ma profonda.

Tra gli antipasti, colpisce la tartare di manzo con daikon fresco e polvere di wasabi, dove la consistenza della carne si fonde con la croccantezza del vegetale e la nota speziata e volatile del wasabi. È un antipasto calibrato, che apre il palato e prepara al viaggio. A seguire, uno dei piatti simbolo della carta: lo spaghetto quadrato cacio e pepe con ricci di mare. Un dialogo tra il comfort food romano e la mineralità intensa del riccio siciliano, in una mantecatura vellutata che non rinuncia alla sorpresa.

La doppia anima della cucina si manifesta pienamente nel banco sushi a vista: una seconda linea operativa, autonoma e perfettamente integrata, che propone roll, nigiri e crudi realizzati con tecnica giapponese ma ingredienti e sensibilità locali. Il pesce è sempre protagonista, ma con tocchi delicati che lo contestualizzano: un fiore edibile, una grattugiata di agrume siciliano, una nota speziata.

L’abbinamento tra cucina e mixology è parte integrante dell’esperienza OVER. La carta dei drink propone cocktail signature pensati per dialogare con i piatti, non per sovrastarli. Tra tutti, il Peppery – un mix raffinato di gin Martin Miller, Cointreau, lime, sciroppo ai tre pepi, acqua di rose e schiuma aromatica – si distingue per freschezza e struttura: ideale con le note marine, con il crudo, ma anche con i piatti a base vegetale. Non mancano i grandi classici, reinterpretati con tecnica e personalità, né le proposte analcoliche pensate con la stessa cura.

Il design di OVER è parte del racconto. Bianco, nero, ottone e luce naturale sono gli elementi dominanti. Il pavimento geometrico disegna il ritmo dello spazio, mentre il tetto apribile permette al ristorante di cambiare volto con le stagioni, o anche solo con l’ora del giorno. Le sedute sono discrete, i tavoli essenziali, gli oggetti selezionati uno a uno con cura artigianale. Nessun elemento prevale: tutto è al servizio dell’esperienza, come una scenografia pronta ad accogliere ogni storia.

La chiusura perfetta? Un dessert che racconta tutto ciò che OVER rappresenta: leggerezza, tecnica, misura, sorpresa. L’arlette con crema chiboust al limoncello e riduzione di lampone è croccante, agrumata, luminosa. Un finale netto, che lascia spazio alla conversazione e alla memoria.

OVER non è semplicemente un ristorante con vista. È un punto di osservazione sulla città, sui suoi sapori, sulle sue possibilità. Un’esperienza che unisce tecnica e racconto, estetica e pensiero, in un equilibrio inaspettato ma perfettamente centrato.